IMPIANTO IDRAULICO DI RISCALDAMENTO O IMPIANTO TERMICO
Definizione: l'impianto termico è la rete a circuito chiuso che distribuisce, aggiunge o sottrae calore ad un ambiente, l'impianto termico può essere sia di riscaldamento che di raffrescamento.
Che cos'è l'impianto termico?
Si definisce impianto termico qualsiasi impianto che funziona al di sopra del 5kW di potenza.
Questo circuito chiuso produce un determinato valore energetico secondo il suo dimensionamento, tipologia di esecuzione, ubicazione, isolamento termico e soprattutto in base al dispositivo ad esso collegato (caldaie, camini, stufe, etc), vettore energetico con proprie caratteristiche tecniche quali portata, pressione di esercizio, prestazioni e rendimento. Quest'ultimo fondamentale per la termoregolazione.
Perché devo calcolare il rendimento? Cosa vuol dire?
Il rendimento di un apparecchio è la capacità di resa, riutilizzo, sfruttamento del calore del combustibile o della fonte energetica primaria. Fondamentale da abbinare al rendimento degli impianti per adottare il sistema più adatto da implementare per l'edificio da riscaldare o raffrescare.
Avere anche solo un'idea di quello che EFFETTIVAMENTE occorrerà ad un involucro per essere riscaldato, ...potrebbe sorprendervi!!!
Che cos'è il riscaldamento? delucidazioni...
Il riscaldamento che troviamo nella maggior parte degli stabili in Italia ha come prerogativa principale il ricircolo di acqua o di liquidi specifici all'interno di un circuito chiuso, questo ricircolo viene costantemente riscaldato dall'apparecchio ad esso allacciato e fa sì che nell'ambiente da riscaldare vi sia sempre del calore "nuovo" che verrà ridistribuito.
Per riscaldare un appartamento o un edificio vi sono vari sistemi di riscaldamento, qui di seguito un elenco di quelli che andremo a sviluppare più nel dettaglio:
-) Riscaldamento tradizionale
-) Riscaldamento a pavimento
-) Riscaldamento a pannelli radianti a parete e a soffitto
-) Riscaldamento a ventilazione meccanica controllata
-) Sistemi a pompa di calore e combinati
-) Teleriscaldamento
-) Fotovoltaico e pannelli con accumulo destinati al riscaldamento
Riscaldamento: impianto idraulico tradizionale
In molti degli appartamenti di tutta Italia possiamo trovare un sistema di riscaldamento come quello descritto nella figura, ovvero con una distribuzione del calore domestico tramite caloriferi (alluminio, ferro o ghisa) o termoconvettori.
Com'è fatto? SCHEMA
Il circuito di riscaldamento ha un punto di partenza, che deve coincidere con quello di arrivo, la cosiddetta Mandata e Ritorno. (In figura è rappresentato uno schema semplificato al massimo di un sistema centralizzato di riscaldamento, ricordiamo che le recenti normative obbligano la costruzione di centrale termica esterna al palazzo o posta al vertice).
Questi punti fanno capo sempre ad un apparecchio energetico che chiude il sistema e che fa muovere il liquido nelle tubazioni attraverso un collettore, dei montanti e dei terminali diffusori come termosifoni, ventilconvettori, pannelli o condotti aria.
Con quale materiale?
L'impianto di riscaldamento può essere di diversi materiali come il ferro, il rame, leghe speciali in plastica, multistrato, pexal e così via, a seconda della provenienza e dell'utilizzo più congruo all'esigienza di condurre meglio il calore. Dunque per far circolare l'acqua o il liquido del circuito termico in tutte le utenze il tipo di materiale utilizzato è importante in base alla sua conducibilità e capacità di accumulo di sedimenti nel tempo, secondo le caratteristiche del luogo in cui viene installato e i necessari impieghi, sempre varianti in potenza e grandezza.
Riscaldamento a Pavimento
Il riscaldamento a pavimento è un impianto a circuito chiuso controllato da caldaia o sistemi combinati a pompa di calore che viene posato al di sotto del pavimento e dell'ultimo massetto (quello più in superficie).
Com'è fatto?
Il circuito di riscaldamento ha un sistema di distribuzione dell'acqua o liquido vettore che punta tanto sulla dissipazione di calore in punti strategici (come per i termosifoni sotto la finestra), quanto nella distribuzione uniforme del calore, a partire dal basso tramite uno o più collettori collegati alla mandata e ritorno di una fonte di calore, posti al piano.
Generalmente il riscaldamento a pavimento andrebbe tenuto ad una temperatura che va dai 20° a 40°C in condizioni di elevata dispersione termica nell'ambiente esterno, se si è costretti ad aumentare tale temperatura si è di fronte ad un sistema privo di isolamento o di termoregolazione, di cattiva distribuzione del calore che, se mai presentatosi in passato con gli stessi componenti esistenti, ha tutta l'aria di un problema di sporco creatosi nell'impianto, dunque dalle tubazioni agli apparecchi: guarda qui i rischi e le soluzioni per la pulizia degli impianti termici.
Abbinamenti con riscaldamento a pavimento: possibili vettori energetici
Le varie fonti energetiche che possono alimentare un sistema a pavimento sono molteplici, le più famose sono:
-) Camino
-) Stufa a pellet
-) VMC (unità di ventilazione meccanica controllata)
-) Caldaie e sistemi a biomassa
-) Caldaie ad altissimo rendimento energetico e bassissime emissioni
-) Caldaia a condensazione
-) Pannelli solari - fotovoltaico
-) Caldaia a pompa di calore
-) Pannelli radianti a raggi infrarossi
NB: il consiglio per chi possiede un impianto termico a pavimento è sempre quello di controllare l'efficienza, soprattutto nei casi in cui si superi la gradazione sopracitata, per via di problemi di ostruzione dovuti all'aumento di fenomeni di calcificazione e di formazione di alghe. Spesso è utile un semplice lavaggio chimico per prevenire o curare. Scopri quando è obbligatorio il trattamento chimico impianti.
Riscaldamento a pannelli radianti
Riscaldamento a ventilazione meccanica controllata: VMC
IMPIANTO TERMICO: che cos'è fisicamente?
In termini tecnici definire un impianto termico vuol dire individuare o progettare un sistema "impianto-involucro" secondo il quale è possibile aggiungere o sottrarre calore (calcolabile), in campo idraulico con il termine "impianto termico" s'intende il circuito di climatizzazione invernale ed estiva di un ambiente.
Impianto termico di riscaldamento e raffrescamento
Talvolta confuso col condizionamento che riguarda l'aria fredda condizionata, mentre nel caso in cui l'impianto ceda o sottragga calore dal liquido termovettore si parla di raffrescamento.
In tutti e due i casi si parla di climatizzazione degli ambienti.
Come funziona?
Che si tratti di caloriferi, riscaldamento a pavimento, termo-convettori fancoil, infrarossi o pompa di calore, l'impianto termico si serve di un liquido appunto termovettoriale che cede o sottrae calore percorrendo l'ambiente nei punti più consoni.
La termotecnica
Il criterio col quale gli idraulici posano le tubazioni dell'impianto di riscaldamento non è mai casuale, ogni sistema di riscaldamento costituito da qualsiasi componente richiede un breve ma fondamentale studio di tutti i valori energetici presenti nell'ambiente da riscaldare, poiché questi influenzano il rendimento del "sistema cas" per circa il 65%.
Aumentando o diminuendo, ad esempio, le dispersioni di calore causate da spifferi o prese d'aria, possiamo avere differenti risultati percepiti.
Il calcolo per il giusto rendimento
Ecco dunque che entra in gioco il termotecnico, ovvero l'idraulico che si occupa principalmente di valutare e dare un valore matematico a tutti i componenti energetici e fattori di isolamento, dispersione, umidità, volume ed orientamento dell'involucro determinando così, secondo la fisica termodinamica, la quantità di calore necessaria e sufficiente al massimo rendimento dell'impianto di riscaldamento o termico. Per Legge anche contro le stagioni con picchi estremi di temperatura, seppur eccezionali per quella zona.
La termodinamica
La termodinamica è la branca della fisica e della chimica che studia come qualsiasi massa, in un contesto detto "macroscopico" si comporta in base a delle variabili termodinamiche o funzioni di stato come la temperatura, la pressione, il volume, la composizione chimica.
La termodinamica applicata in maniera coerente in un impianto termico di riscaldamento è fondamentale per la riuscita più ottimale della gestione di un ambiente salubre.
In altre parole..
Per fare un esempio, la termotecnica, avendo studiato la termodinamica, può stabilire la quantità di elementi di un termosifone in una determinata stanza a differenza di un'altra che necessita di un diverso numero di elementi.
Gli impianti termici di oggi e Impianto termico "fai-da-te"
Secondo le ultime leggi inerenti, ovvero il Decreto legge 4 Giugno 2013 n.63, convertito in legge dalla Legge n.90/2013, modifica della definizione di impianto termico tutti gli apparecchi fissi come stufe, caminetti, sistemi di riscaldamento localizzato ad energia radiante, sono assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unita’ immobiliare e’ maggiore o uguale a 5 kW.
Come si alimenta il circuito termico?
Per far sì che il fluido contenuto nell'impianto termico circoli e sia sempre in temperatura giusta troviamo vari dispositivi ed apparecchi atti alla produzione di calore tramite combustione (impianto del gas), elettricità come pompe di calore (a corrente), irraggiamento con sistemi elettromagnetici ad infrarossi.
Come si dividono gli impianti termici
Categorie
Impianti termici a combustibile fossile
Sono gestiti da un apparecchio che produce calore tramite la combustione di materiale fossile come ad esempio le caldaie che funzionano a gas, o apparecchi che bruciano il carbone o ad olio, etc. Questi sistemi producono dello scarto di combustione che deve essere correttamente smaltito e certificata la corretta evacuazione a mezzo di rilascio di idoneità tecnica da parte dell'installatore (impresa installatrice).
Impianti termici per induzione
Gli impianti termici per induzione sono gestiti da un componente che riscalda il sistema idrico energetico a mezzo di carburante "non comburente" ossia che non brucia e non produce fumi, esso infatti cede calore latente (necessario al cambiamento di stato) all'ambiente ceduto da altri dispositivi come ad es. i circuiti di riscaldamento collegati a pannelli solari o fotovoltaici.
La maggior parte dei sistemi di riscaldamento viaggia su questo principio, tramite scambiatori di calore e punti di accumulo, come ad es i condizionatori.
Impianti termici per irraggiamento
L'irraggiamento è ancora poco conosciuto, tuttavia possiamo affermare che si sposa molto con i nuovi sistemi di conduzione dell'energia fotovoltaica, dato che si tratta di pannelli radianti ad emissione di raggi infrarossi che viaggiano su onde elettromagnetiche e riscaldano le pareti perimetrali del locale.
I pannelli a infrarossi irraggiano infatti secondo una direzione ben precisa, per questo motivo è possibile posizionarli anche a soffitto perché restituiranno calore per irraggiamento in tutto l'ambiante riscaldandone il perimetro fino al pavimento.
Posso utilizzare i condizionatori come sistema primario?
Attenzione!!La risposta è sì, se con pompa di calore, come se fosse l'impianto classico domestico OBBLIGATORIAMENTE da targare. Soprattutto se non vi sono sistemi ausiliari o secondari di supporto.
Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unita’ immobiliari ad uso residenziale ed assimilate, come ad esempio scaldabagni elettrici e a gas.
Lavaggio impianto termico: quando è obbligatorio e perché?
Se ho un impianto di riscaldamento sono soggetto a controlli periodici?
La manutenzione della caldaia deve essere effettuata ogni anno, salvo diverse disposizioni prescritte dal costruttore, mentre la prova fumi deve essere effettuata ogni 2 anni per gli impianti con potenza inferiore ai 35kW.
Quindi la risposta è: sì, chi possiede una caldaia è automaticamente possessore di un impianto termico.
Impianto termico: controllo caldaia e lavaggio
Tutti gli impianti che funzionano a combustibile devono essere controllati ogni 2 anni minimo, se dichiarati in grado di funzionare.
Per legge inoltre, devono essere controllati e, qualora non soddisfino determinati parametri come la durezza dell'acqua o la corretta circolazione dei fluidi nell'impianto di riscaldamento, oltre al controllo e pulizia della caldaia, bisognerà effettuare un lavaggio chimico dell'impianto di riscaldamento o dell'impianto sanitario.
Dichiarazioni per lavaggio chimico e pulizia impianto di riscaldamento
L'idraulico che ha effettuato l'installazione di nuova caldaia unitamente ad uno dei lavaggi di cui sopra, rilascia una dichiarazione dei lavori eseguiti, il committente verrà sempre guidato per la detrazione fiscale.
IMPORTANTISSIMO contattare il Centro Assistenza della marca della caldaia dopo la sostituzione dell'apparecchio, entro 3 mesi, non solo per la prima accensione o collaudo, ma anche per il controllo fumi, ai fini di garanzia, quindi per il rilascio di relativa documentazione che ne confermi o neghi l'utilizzo corretto al CURIT ed al Comune di competenza, il quale ne prenderà atto e deciderà se effettuare ulteriori accertamenti nei casi di mancanza dei requisiti minimi consentiti.
Lavaggio chimico impianto di riscaldamento
Manutenzione obbligatoria: perché c'entra il Comune?
Già, perchè ogni impianto termico di riscaldamento a combustibile ha un livello molto alto di pericolo se non installato correttamente, il Comune quindi ha il diritto di obbligare un residente alla regolarizzazione secondo la norma vigente addirittura a mezzo di scadenza repentina correlata a multe o sanzioni.
Ricerca anomalie e termorilevazioni
In ogni situazione esistente sarà possibile, grazie a videoispezioni e rilevazioni con termocamere o strumentazione professionale indicata, l'individuazione esatta di problemi di ostruzioni e otturazioni, malfunzionamenti o perdite dell'impianto di riscaldamento.
Prenota subito un sopralluogo e per saperne di più: CHIAMA SUBITO UN TECNICO.
Lavaggio impianto riscaldamento: Normative
Il D.Lgs. 192/2005, con le successive integrazioni e disposizioni regionali, rende OBBLIGATORIA la manutenzione periodica ed il lavaggio di tutti gli impianti di riscaldamento autonomi e centralizzati, secondo direttive del costruttore o se superano i 25 gradi francesi a livello di durezza.
La Gazzetta Ufficiale n. 132 del 10 giugno 2009, ha pubblicato l'adeguamento D.P.R. del 2 aprile 2009 n. 59, con il quale rendeva obbligatorio l'adeguamento degli impianti di trattamento dell'acqua nelle abitazioni, nel caso in cui il contenuto di calcare sia troppo elevato.
Questo trattamento dell'acqua coinvolge tutti gli impianti termici per la produzione di acqua calda sia ad uso sanitario che per il riscaldamento presso le nuove abitazioni o quelle realizzate a partire da giugno 2009; con una "durezza" dell'acqua pari o superiore a 25 gradi francesi.
Impianti centralizzati: condominio
Per gli impianti di riscaldamento centralizzati è fatto obbligo all’Amministratore dello stabile di chiamare a tempo debito il tecnico abilitato per la pulizia della caldaia, il controllo dei fumi (verifica di rendimento) e la verifica generale dell’impianto termico e del locale "centrale termica".
Ogni quanto è obbligatoria la pulizia
Ogni anno tutti gli impianti termici devono essere sottoposti a manutenzione, mentre la verifica del rendimento energetico della caldaia dovrà essere effettuata secondo le seguenti cadenze:
Lavaggio impianto termico: ogni quanto per legge?
impianti fino a 35 kW => secondo le istruzioni indicate nel libretto di uso e manutenzione.
impianti da 35 a 350 kW => una volta ogni anno
impianti sopra i 350 kW => due volte all'anno
Sostituzione valvole calorifero
Rinnovamento dell'andata e ritorno del calorifero (valvola e detentore)
La sostituzione delle valvole di intercettazione di entrata ed uscita di un termosifone è da fare al momento giusto..
Quando?
Spesso, durante una pulizia dell'impianto di riscaldamento o semplicemente durante una ristrutturazione, è necessario, ai fini di una maggiore resa termica e per condizioni di non conformità o malfunzionamento, un intervento idraulico di manutenzione per sostituzione della valvola e del detentore (valvola di ritorno generalmente posizionata in basso).
Vi sono casi in cui sia necessario per la presenza di "punti freddi" nei caloriferi o, peggio ancora, quando parte dei termosifoni in una zona grande della casa non funziona più, come nel caso degli impianti termici cosiddetti "ad anello" dove il ritorno di un calorifero corrisponde all'ingresso (mandata) del successivo e così via, creando un problema di scarsa o nulla diffusione del calore per interruzione del completo ritorno alla caldaia.
Quanto tempo ci vuole....
Se l'impianto termico è autonomo si potrà procedere in qualsiasi momento, senza interpellare l'amministratore condominiale, senza necessità di svuotamento dell'impianto centralizzato e soprattutto senza ulteriori costi aggiuntivi da parte del condominio.
Nel caso di appartamento in condominio con riscaldamento centralizzato impiegheremo maggior tempo per gli accordi e disposizioni della manutenzione termica dell'intero stabile.
In ogni caso il lavoro dell'idraulico non durerà più di una giornata.
Quanto costa?
I nostri tecnici impiegati in questo tipo di mansione eseguono questa operazione a partire da € 80 per calorifero.
La cifra comprende l'uscita, il lavoro idraulico, la fornitura di valvola, detentore ed eventuale valvolino di sfiato.
La cifra potrà variare in base alla mole di lavoro per la rimozione dei caloriferi in ghisa, delle modifiche e/o spostamenti per la creazione di nuove valvole se si cambia tipo di radiatore.
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